lunedì 10 novembre 2014

Il Consorzio Europeo Cedro Mediterraneo “Terre di Calabria”

Il Consorzio vuole sviluppare sul territorio nazionale e europeo delle sinergie con altre strutture consortili o altri Enti che possono collaborare  i fini che lo stesso si è preposto.

Il Consorzio Europeo Cedro Mediterraneo “Terre di Calabria” si è costituito con rogito notarile il 20 Luglio 2013. A farne parte un folto numero di produttori di cedri, produttori agricoli della fascia costiera dell’Alto Tirreno , produttori agricoli della regione Calabria. Il Consorzio si è costituito ai sensi dell’articolo 2602 del c.c., con attività esterna, senza fini di lucro ha sede in via Alcide De Gasperi, n°1 nel Comune di Scalea (Cs).
Il primo Consiglio Direttivo è il seguente: Cava Angelo, Presidente; Fazio Giovanni Vicepresidente; Forte Francesco Consigliere; Annuzzi Francesco Consigliere; Napolitano Angelo Consigliere; Leo Carmelo Direttore Generale.
 Si propone di promuovere opportune iniziative e/o servizi tendenti a migliorare le produzioni agricole, la ricerca di farmaci non tossici, il non utilizzo di sostanze inquinanti per l’ambiente, la trasformazione e la  commercializzazione degli stessi nel rispetto delle normative vigenti nazionali ed europee.
Si propone come Ente di sviluppo sia regionale che europeo tenendo conto che la nostra regione deve sempre di più aprirsi ai nuovi mercati europei ed internazionali.
Il Consorzio, si muoverà al fine di garantire e distinguere i prodotti del territorio mediante appositi marchi e contrassegni depositati, nel rispetto della normativa regionale, nazionale e europea e promuoverà, favorirà, organizzerà iniziative intese a migliorare e valorizzare le aziende e gli stabilimenti dei consorziati, svolgerà attività promozionali necessarie per realizzare e incrementare la vendita dei prodotti delle aziende consorziate, curerà la ricerca, gli studi, i convegni, i seminari, le attività di formazione nell’ambito dell’attività sociale, nonché pubblicazioni dei risultati ottenuti, contribuirà nel modo più efficace alla conduzione tecnica ed economica dei soci assistendoli sia da un punto di vista agricolo che economico, avvalendosi di tutte le risorse economiche che l’Unione Europea, lo Stato italiano e la regione Calabria mette a disposizione per lo sviluppo delle aziende agricole.
Il Consorzio ha già siglato l’accordo l’AISU Insieme verso Itaca di  Luino (Va)  per scambi culturali sugli eventi del cedro.
Lo stesso prevede di organizzare con l’AISU eventi culturali per le feste del mondo ebraico e il cedro.
La festa di Sukkoth inizia il 15 del mese di Tishrì.
Sukkoth in ebraico significa "capanne" e sono appunto le capanne a caratterizzare questa festa gioiosa che ricorda la permanenza degli ebrei nel deserto dopo la liberazione dalla schiavitù dall'Egitto: quaranta anni in cui abitarono in dimore precarie, accompagnati però, secondo la tradizione, da "nubi di gloria".
 Nella Torà (Levitico, 23, 41-43) infatti troviamo scritto: "E celebrerete questa ricorrenza come festa in onore del Signore per sette giorni all'anno; legge per tutti i tempi, per tutte le vostre generazioni: la festeggerete nel settimo mese. Nelle capanne risiederete per sette giorni; ogni cittadino in Israele risieda nelle capanne, affinché sappiano le vostre generazioni che in capanne ho fatto stare i figli di Israele quando li ho tratti dalla terra d'Egitto".
Altri nomi della festa sono "Festa del raccolto" e anche "Festa della nostra gioia", poiché cade proprio in coincidenza con la fine del raccolto quando si svolgevano grandi manifestazioni di gioia.
Questa festa è detta anche "festa dei tabernacoli" e il precetto che la caratterizza è proprio quello di abitare in capanne durante tutti i giorni della festa. Se a causa del clima o di altri motivi non si può dimorare nelle capanne, vi si devono almeno consumare i pasti principali. Altri nomi della festa sono "Festa del raccolto" e anche "Festa della nostra gioia", poiché cade proprio in coincidenza con la fine del raccolto quando si svolgevano grandi manifestazioni di gioia.
 La capanna deve avere delle dimensioni particolari e deve avere come tetto del fogliame piuttosto rado, in modo che ci sia più ombra che luce, ma dal quale si possano comunque vedere le stelle. E' uso adornare la sukkà, la capanna, con frutta, fiori, disegni e così via.
 La sukkà non è valida se non è sotto il cielo: l'uomo deve avere la mente e lo spirito rivolti verso l'alto.

 Un altro precetto fondamentale della festa è il lulàv: un fascio di vegetali composto da un ramo di palma, due di salice, tre di mirto e da un cedro che va agitato durante le preghiere. Forte è il significato simbolico del lulàv: la palma è senza profumo, ma il suo frutto è saporito; il salice non ha né sapore né profumo; il mirto ha profumo, ma non sapore ed infine il cedro ha sapore e profumo. Sono simbolicamente rappresentati tutti i tipi di uomo: tutti insieme sotto la sukkà. Secondo un'altra interpretazione simbolica la palma sarebbe la colonna vertebrale dell'uomo, il salice la bocca, il mirto l'occhio ed infine il cedro il cuore. L'uomo rende grazie a Dio con tutte le parti del suo essere.