Il Consorzio vuole sviluppare sul territorio nazionale e europeo delle sinergie con altre strutture consortili o altri Enti che possono collaborare i fini che lo stesso si è preposto.
Il Consorzio Europeo Cedro Mediterraneo “Terre di Calabria” si è costituito con rogito notarile il 20 Luglio 2013. A farne parte un folto numero di produttori di cedri, produttori agricoli della fascia costiera dell’Alto Tirreno , produttori agricoli della regione Calabria. Il Consorzio si è costituito ai sensi dell’articolo 2602 del c.c., con attività esterna, senza fini di lucro ha sede in via Alcide De Gasperi, n°1 nel Comune di Scalea (Cs).
Il
primo Consiglio Direttivo è il seguente: Cava Angelo, Presidente; Fazio
Giovanni Vicepresidente; Forte Francesco Consigliere; Annuzzi Francesco
Consigliere; Napolitano Angelo Consigliere; Leo Carmelo Direttore
Generale.
Si
propone di promuovere opportune iniziative e/o servizi tendenti a
migliorare le produzioni agricole, la ricerca di farmaci non tossici, il
non utilizzo di sostanze inquinanti per l’ambiente, la trasformazione e
la commercializzazione degli stessi nel rispetto delle normative
vigenti nazionali ed europee.
Si
propone come Ente di sviluppo sia regionale che europeo tenendo conto
che la nostra regione deve sempre di più aprirsi ai nuovi mercati
europei ed internazionali.
Il
Consorzio, si muoverà al fine di garantire e distinguere i prodotti del
territorio mediante appositi marchi e contrassegni depositati, nel
rispetto della normativa regionale, nazionale e europea e promuoverà,
favorirà, organizzerà iniziative intese a migliorare e valorizzare le
aziende e gli stabilimenti dei consorziati, svolgerà attività
promozionali necessarie per realizzare e incrementare la vendita dei
prodotti delle aziende consorziate, curerà la ricerca, gli studi, i
convegni, i seminari, le attività di formazione nell’ambito
dell’attività sociale, nonché pubblicazioni dei risultati ottenuti,
contribuirà nel modo più efficace alla conduzione tecnica ed economica
dei soci assistendoli sia da un punto di vista agricolo che economico,
avvalendosi di tutte le risorse economiche che l’Unione Europea, lo
Stato italiano e la regione Calabria mette a disposizione per lo
sviluppo delle aziende agricole.
Il Consorzio ha già siglato l’accordo l’AISU Insieme verso Itaca di Luino (Va) per scambi culturali sugli eventi del cedro.
Lo stesso prevede di organizzare con l’AISU eventi culturali per le feste del mondo ebraico e il cedro.
La festa di Sukkoth inizia il 15 del mese di Tishrì.
Sukkoth
in ebraico significa "capanne" e sono appunto le capanne a
caratterizzare questa festa gioiosa che ricorda la permanenza degli
ebrei nel deserto dopo la liberazione dalla schiavitù dall'Egitto:
quaranta anni in cui abitarono in dimore precarie, accompagnati però,
secondo la tradizione, da "nubi di gloria".
Nella
Torà (Levitico, 23, 41-43) infatti troviamo scritto: "E celebrerete
questa ricorrenza come festa in onore del Signore per sette giorni
all'anno; legge per tutti i tempi, per tutte le vostre generazioni: la
festeggerete nel settimo mese. Nelle capanne risiederete per sette
giorni; ogni cittadino in Israele risieda nelle capanne, affinché
sappiano le vostre generazioni che in capanne ho fatto stare i figli di
Israele quando li ho tratti dalla terra d'Egitto".
Altri
nomi della festa sono "Festa del raccolto" e anche "Festa della nostra
gioia", poiché cade proprio in coincidenza con la fine del raccolto
quando si svolgevano grandi manifestazioni di gioia.
Questa
festa è detta anche "festa dei tabernacoli" e il precetto che la
caratterizza è proprio quello di abitare in capanne durante tutti i
giorni della festa. Se a causa del clima o di altri motivi non si può
dimorare nelle capanne, vi si devono almeno consumare i pasti
principali. Altri nomi della festa sono "Festa del raccolto" e anche
"Festa della nostra gioia", poiché cade proprio in coincidenza con la
fine del raccolto quando si svolgevano grandi manifestazioni di gioia.
La
capanna deve avere delle dimensioni particolari e deve avere come tetto
del fogliame piuttosto rado, in modo che ci sia più ombra che luce, ma
dal quale si possano comunque vedere le stelle. E' uso adornare la
sukkà, la capanna, con frutta, fiori, disegni e così via.
La sukkà non è valida se non è sotto il cielo: l'uomo deve avere la mente e lo spirito rivolti verso l'alto.
Un
altro precetto fondamentale della festa è il lulàv: un fascio di
vegetali composto da un ramo di palma, due di salice, tre di mirto e da un cedro
che va agitato durante le preghiere. Forte è il significato simbolico
del lulàv: la palma è senza profumo, ma il suo frutto è saporito; il
salice non ha né sapore né profumo; il mirto ha profumo, ma non sapore
ed infine il cedro ha sapore e profumo. Sono
simbolicamente rappresentati tutti i tipi di uomo: tutti insieme sotto
la sukkà. Secondo un'altra interpretazione simbolica la palma sarebbe la
colonna vertebrale dell'uomo, il salice la bocca, il mirto l'occhio ed
infine il cedro il cuore. L'uomo rende grazie a Dio con tutte le parti del suo essere.